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1941 : il vescovado di Marsiglia diventa proprietario della cima della collina

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L’atto di scambio venne firmato il 21 luglio 1941 in presenza del Prefetto del dipartimento delle Bouches-du-Rhône, dai rappresentanti dello Stato Maggiore e da Monsignore Louis Borel, vicario generale della diocesi di Marsiglia e rettore del santuario di Nostra Signora della Guardia. La Francia era allora governata dal Maresciallo Pétain ma questa firma non fu per nulla un favore concesso dal governo. Infatti l’atto di scambio era pronto nel 1939, sotto la III° repubblica, e sarebbe dovuto essere firmato in quell’anno. Ma scoppiò la seconda guerra mondiale e quell’affare sembrò così secondario che fu rimandato. Il 21 luglio 1941, lo Stato Maggiore diede alla diocesi i 61.839 m2 in cima alla collina della Guardia ed ebbe dal vescovado una casa di due piani di 1.380 m2 nel vicolo Montevideo e una somma di 35.000 franchi. Si potrebbe pensare che lo Stato fu leso in quella negoziazione, ma bisogna sapere che il sito della collina è protetto e il terreno non ha nessun valore venale ; anzi lo Stato ha concluso un ottimo affare dato che nel 1970 ha potuto rivendere molto caro la casa del vicolo Montevideo dove fu costruito un palazzo di parecchi piani. Ma le vicende storiche offrono talvolta delle sorprese. L’esercito francese lascia la collina nel 1941 e abbandona il forte e tre caserme fuori dal forte. Un anno dopo, nel novembre del 1942, i Tedeschi invadono il sud-est della Francia. A Marsiglia si sistemano in vari luoghi e i soldati tedeschi occupano le caserme della collina della Guardia appena abbandonate dai Francesi. Paradossalmente gli edifici – che non sono più utilizzati dall’esercito francese da dieci anni – vedono combattimenti più feroci di quelli che si sono svolti dal XVI° secolo. Il 25 agosto 1944, il santuario è liberato dall’occupazione tedesca grazie a una sezione della Ia Compagnia del 7° Reggimento di Bersaglieri Algerini. Qualche ora prima, un carro armato della 1a divisione blindata aveva ricevuto una bomba lanciata dai Tedeschi dalla cima della collina della Guardia e i tre soldati del carro erano morti carbonizzati. Durante i due giorni che seguirono, i Tedeschi, sempre presenti a Marsiglia, spararono molto contro la basilica perché sapevano che era stata presa dai Bersaglieri Algerini. Mancò poco che il campanile, toccato alla base dalle bombe, crollasse. Sono sempre visibili su alcuni muri esterni della basilica gli impatti delle bombe. Tra il 1950 e il 1961, il vescovado di Marsiglia fece costruire due edifici lungo le mura del forte di fronte alla città : l’androne di accoglienza con sopra il negozio, e un edificio con una grande sala al pianterreno e il locale al primo piano che serve da ristorante. La maggior parte delle mura del forte di re Francesco I° esiste sempre. Ma in gran parte queste mura sono nascoste dagli edifici costruiti dalla diocesi da ogni lato del forte. Si può vedere solo il gran bastione a destra quando si guarda la facciata della basilica e un bastione più sottile dietro il santuario. Il ponte levatoio costruito dall’esercito nel 1879 all’ingresso della cripta per sostituire quello demolito in occasione della costruzione del nuovo santuario è sempre al suo posto. Le guardie del santuario lo rialzano ogni sera e lo abbassano ogni mattina : così il santuario è isolato come già l’esercito isolava il forte. Le persone che salgono alla basilica dalle scale esterne attraversano questo ponte levatoio alcune volte senza accorgersene… Tra il 2000 e il 2008, sotto la direzione dell’architetto Xavier David, sono stati intrapresi grandi lavori per il restauro del santuario. Prima l’esterno : è stato necessario sostituire, in particolare, le pietre verdi che, a causa dell’inquinamento, erano danneggiate. Poi l’interno : i marmi della basilica e le pietre della cripta sono stati puliti ; i mosaici, alcuni dei quali avevano perso delle tessere durante i bombardamenti di agosto 1944, sono stati restaurati da una squadra di mosaicisti diretta da Michel Patrizio. E l’impianto di illuminazione è stato migliorato, mettendo in rilievo i magnifici mosaici.

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